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Patologie polmonari professionali

Il termine “patologie polmonari professionali” si riferisce a patologie causate o aggravate dal contatto con agenti sensibilizzanti nell’ambiente di lavoro. Questa scheda prende in esame alcuni tipi di patologie polmonari professionali, la loro causa e la loro gestione. Diverse patologie possono essere causate o aggravate da agenti sensibilizzanti presenti sul posto di lavoro. Ciascun agente ha un impatto diverso sui polmoni, con sintomi diversi.

Ultimo aggiornamento 15/11/2021

Asma professionale


Esistono tre tipi di asma professionale:

  • Asma preesistente aggravata dall’ambiente di lavoro
  • Asma che insorge a causa del contatto con agenti sensibilizzanti, come sostanze chimiche o polvere, sul posto di lavoro. Si stima che questo tipo di asma possa rappresentare circa di 10% dei casi di asma che insorgono in età adulta.
  • Un tipo meno comune è l’asma da disfunzione reattiva delle vie aeree (RADS) o semplicemente asma da irritanti. Si tratta di una forma di asma che si manifesta dopo un’esposizione accidentale dovuta ad un evento specifico, come una fuoriuscita di prodotti chimici o un incendio.

Qual è la causa? Diverse sostanze possono provocare l’asma professionale. Sono elencate di seguito:

Sintomi:

le persone con asma professionale in genere presentano comuni sintomi asmatici, quali tosse, dispnea, oppression toracica e difficoltà di respiro. La sostanza può anche interessare il rivestimento mucoso del naso causando starnuti, naso chiuso e rinite.

Gestione:

una gestione ottimale dell’asma professionale prevede in primo luogo la rimozione del paziente dall’esposizione. Questo va fatto non appena la diagnosi viene confermata, idealmente entro un anno dall’insorgenza dei sintomi per assicurare la risoluzione dell’asma. È possibile che il paziente debba essere spostato in un altro dipartimento o ad altra mansione. Se questo non è possibile, il personale sanitario può aiutare a gestire i sintomi sul posto di lavoro ma questo tipo di asma è in genere difficile da controllare.

Alveolite allergica


Questa patologia è causata da una reazione allergica, nell’ambiente di lavoro, a un agente che irrita gli alveoli (piccole cavità dei polmoni). Se l’esposizione è prolungata, può causare cicatrici permanenti.

Qual è la causa?

La patologia è causata dalla inalazione ripetuta (cumulativa) di minuscole particelle, che possono portare all’insorgenza di reazioni allergiche in alcune persone. La causa professionale più comune è costituita dai liquidi utilizzati nella lavorazione dei metalli, ma anche dall’inalazione di spore fungine presenti nel fieno ammuffito o nel legno; un’altra causa è il contatto con uccelli.

Sintomi:

in genere, oppressione toracica e difficoltà di respiro, che possono presentarsi entro 12 ore dall’esposizione. Diversamente dall’asma, la patologia è anche associata a febbre. La gravità dei sintomi è generalmente correlata al tempo di esposizione. È inoltre comune un calo ponderale in caso di esposizione continuativa.

Gestione:

come per l’asma professionale, una gestione ottimale prevede la rimozione del paziente dall’esposizione alla sostanza che causa la reazione. Questo può significare migliorare la ventilazione nell’ambiente di lavoro o il trasferimento del paziente in un’altra area o ad altra mansione. A volte è possibile somministrare corticosteroidi se i sintomi sono gravi e la funzione polmonare compromessa.

Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)


La BPCO è una patologia causata dall’indebolimento e ostruzione delle vie aeree. Il maggiore fattore di rischio è il fumo, ma la ricerca suggerisce che circa il 15% dei casi di BPCO sia causato dall’esposizione a una determinata sostanza o agente nell’ambiente di lavoro.

Qual è la causa?

Le possibile cause di BPCO professionale includono:

  • Polvere di carbone, cotone o grano
  • Una sostanza chiamata silice, che è presente nelle miniere di metalli, nelle cave, nelle fabbriche che producono ceramiche e nell’industria delle costruzioni
  • Fumo passivo
Sintomi:

La BPCO consiste nel danneggiamento dei polmoni e delle vie aeree che provoca difficoltà respiratorie. Respiro corto, tosse e produzione quotidiana di piccole quantità di muco sono sintomi comuni.

Gestione:

così come per la BPCO causata dal fumo, i danni ai polmoni da esposizione a irritanti nell’ambiente di lavoro non sono reversibili, anche se il lavoratore non è più esposto. Tuttavia, i sintomi della BPCO professionale possono essere gestiti con farmaci per via inalatoria e attività fisica.

Mesotelioma pleurico


Il mesotelioma è una forma di cancro. Diversamente al carcinoma polmonare, che interessa il tessuto polmonare, il mesotelioma interessa la pleura (la membrane che riveste i polmoni). È inoltre più rara del carcinoma al polmone. Il mesotelioma è causato dall’esposizione all’amianto, un minerale che veniva comunemente usato nella costruzione di edifici. Anche il tumore al polmone può essere una patologia professionale, ma in genere richiede un’esposizione a una quantità di amianto molto superiore rispetto al mesotelioma.

Qual è la causa?

Il mesotelioma può essere causato da un breve periodo di esposizione ad amianto e di solito insorge dopo 15-50 anni. In genere interessa i lavoratori dei cantieri navali, operai edili, idraulici, elettricisti e imbianchini, ma può colpire chiunque entri in contatto con l’amianto. L’Unione europea ha ora vietato completamente l’uso dell’amianto.

Sintomi:

la patologia può causare dolore alla parete toracica, respiro corto, dispnea ed eccessiva stanchezza.

Gestione:

la ricerca di nuove terapie per il mesotelioma è tuttora in corso, in quanto gli attuali trattamenti, come la chemioterapia e la radioterapia, non sono generalmente efficaci. Diverse terapie sono offerte per alleviare i sintomi. La più comune è la rimozione del fluido dalla cavità toracica per alleviare la dispnea. Al presentarsi dei sintomi, la prognosi è ormai sfortunatamente infausta in quanto la malattia è in genere a uno stato avanzato.

Malattie infettive dell'apparato respiratorio


Diverse malattie infettive dell’apparato respiratorio possono essere causate da un’esposizione professionale:

  • La tubercolosi è una patologia polmonare che può essere legata al lavoro. Può colpire gli operatori del settore sanitario, gli operatori sociali, chi lavora nelle carceri e chi lavora a contatto con persone affette da questa patologia o fornisce assistenza nel loro trattamento.
  • La malattia del legionario si diffonde attraverso gli impianti di condizionamento dell’aria, mettendo a rischio il personale degli alberghi e dei centri ricreativi/sportivi.
  • La febbre Q è causata da batteri che infettano gli animali da allevamento, i roditori, i gatti e i cani, mettendo a rischio i lavoratori del settore agricolo.

Quali sintomi possono indicare una patologia polmonare professionale?


Ogni patologia polmonare presenta una propria particolare sintomatologia.

Asma e alveolite allergica: i sintomi possono insorgere poco tempo dopo l’avvio di una nuova attività o mansione o se il livello di esposizione cambia. Se i sintomi migliorano quando non si è sul posto di lavoro (per esempio in vacanza), allora saranno necessarie ulteriori indagini per verificare se l’ambiente di lavoro ne sia la causa. La rinite può presentarsi prima dell’asma e sintomi che interessano le vie nasali possono essere un segnale di allarme, che precede l’insorgenza di asma professionale.

BPCO e mesotelioma: queste patologie insorgono lentamente e in genere si sviluppano solo dopo molti anni di esposizione. In caso di esposizione ad agenti che potrebbero causare tali patologie, l’insorgenza di sintomi quali respiro corto o tosse persistente potrebbe essere un indizio di BPCO o mesotelioma.

Cosa fare se si sospetta una patologia polmonare professionale?


In caso di sintomi polmonari che potrebbero essere causati o aggravati dall’ambiente di lavoro, è importante consultare un medico o rivolgersi a un operatore sanitario. Se si sospetta un’esposizione professionale, si verrà inviati a un centro specializzato in malattie professionali. Il centro potrà offrire una diagnosi precisa e determinare se la patologia sia correlata all’ambiente di lavoro. Una volta raggiunta una diagnosi e/o avviato un trattamento per questa patologia, si saprà se è necessario parlare con il proprio datore di lavoro, servizio di impiego o sindacato per stabilire in che modo si possa rendere l’ambiente di lavoro più sicuro, o se invece si dovrebbe valutare l’ipotesi di passare ad un’altra occupazione.

Quando è opportuno richiedere un risarcimento?


Se si soffre di una patologia causata da una comprovata esposizione professionale, spesso è possibile ottenere un risarcimento. Il medico di fiducia può consigliare il migliore approccio e indicare come discuterne con il datore di lavoro. In Europa, la procedura per la richiesta di risarcimento varia di paese in paese, per cui è importante verificare quali siano le politiche nazionali concernenti le malattie professionali. Per esempio, un piano di indennizzo nazionale per le malattie professionali, finanziato dal governo, potrebbe essere disponibile nel proprio paese, oppure si potrebbe presentare una richiesta di indennizzo tramite la propria assicurazione sanitaria o intraprendere un’azione legale contro il datore di lavoro. Una grande quantità di informazioni sulle malattie professionali, in particolare sull’amianto, è disponibile su siti commerciali degli studi legali.

Si raccomanda di essere cauti circa le informazioni contenute su questi siti e ricordare che queste informazioni non devono sostituire la consulenza ricevuta da un operatore sanitario.

Azione in Europa


L’Unione europea (UE) ha stabilito la concentrazione massima consentita (nell’aria) di diverse sostanze. Ciascuno Stato membro ha inoltre stabilito propri limiti, che spesso vanno ben oltre quelli indicati dalla UE. Ulteriori informazioni sulle raccomandazioni sono disponibili sul sito: http://ec.europa.eu/social

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha incluso un elenco di diverse politiche sul proprio sito web: https://osha.europa.eu/en/topics

La campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri”, 2012-2013, dell’EU-OSHA mira a incoraggiare i responsabili, i lavoratori e tutti gli altri soggetti interessati a unire le proprie forze per migliorare la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro. Eventi e iniziative sono in corso in tutti i paesi europei. Per informazioni sulle attività nel proprio paese e sapere come si può partecipare, visitare il sito: www.healthy-workplaces.eu

Approfondimenti


European Environment Agency: www.eea.europa.eu

Questo documento è stato compilato con l’assistenza del June Hancock Mesothelioma Research Fund, del Professor Sherwood Burge, di Gareth Walters, del Professore Frederic de Blay e di Peter Thompson.