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Scheda informativa COVID-19

 

Il presente documento è una scheda informativa generale sul COVID-19 contenente informazioni specifiche per persone affette da patologie polmonari; tuttavia, si tratta di informazioni valide per chiunque.

Ultimo aggiornamento 14/02/2024
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Che cos’è il COVID-19?


La malattia da coronavirus 2019 o COVID-19 è causata dalla sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2 (SARS-Cov-2). Questo virus non era mai stato riscontrato negli esseri umani fino a dicembre 2019, quando è stato segnalato per la prima volta a Wuhan, in Cina. I coronavirus sono una famiglia di virus grande e molto diffusa che provoca malattie che vanno dal comune raffreddore a patologie più gravi come la polmonite e la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS, dall’inglese Acute respiratory distress syndrome). Il virus che causa il COVID-19 è molto contagioso e il numero di persone colpite dal COVID-19 è cresciuto rapidamente in tutto il mondo. L’11 marzo 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato il COVID-19 una pandemia globale. La gravità della malattia da COVID-19 varia molto da persona a persona. Gli anziani e le persone affette da altre patologie hanno più probabilità che l’infezione si aggravi o metta a rischio la loro sopravvivenza, ma il COVID-19 può causare danni alla salute di chiunque, a qualunque età. Ecco perché l’epidemia da COVID-19 è stata affrontata in modo molto serio. Tra le altre ragioni, va ricordato che stiamo ancora studiando il mondo migliore per trattare i  malati di COVID-19 e, fino a poco tempo fa, non avevamo un vaccino.

In che modo una patologia polmonare influisce sul rischio di sviluppare la malattia in forma grave?


Avere o avere avuto una patologia polmonare non influisce necessariamente sul rischio di contrarre il COVID-19. Tuttavia, può influire sul tempo di guarigione e sulla gravità della malattia. Qualunque sia la patologia polmonare in questione, è opportuno continuare la terapia, la fisioterapia e qualsiasi altra forma di trattamento raccomandata dal proprio medico. Il trattamento non va modificato, salvo dietro suggerimento del medico curante. Chi in passato ha avuto una patologia polmonare, per esempio polmonite, pneumotorace (collasso del polmone) o polmone perforato, ed è completamente guarito/a, cioè non ha più problemi di respirazione, non è esposto a un maggior rischio di complicazioni da COVID-19. Alcune patologie polmonari possono aumentare il rischio di complicazioni se si contrae il COVID-19. Tra queste patologie rientrano le seguenti:

  • Asma grave
  • Bronchiectasia
  • BPCO
  • Fibrosi cistica
  • Enfisema
  • Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF)
  • Malattie immunitarie che hanno interessato i polmoni (es. lupus, artrite reumatoide, ecc.)
  • Cancro ai polmoni

Cosa fare per limitare i rischi di contrarre il COVID-19?


Esistono delle misure per limitare il rischio di prendere e diffondere il COVID-19.

Distanziamento sociale

Le regole possono variare da un paese all’altro, ma mantenere una distanza di almeno 1-2 metri tra persone non conviventi può prevenire la diffusione del COVID-19. Questo perché il virus si diffonde principalmente mediante i cosiddetti “droplet” (goccioline respiratorie) e aerosol che si spostano nell’aria e vengono inalati. Maggiore è la distanza mantenuta tra le persone, minori sono le probabilità di essere raggiunti da droplet e aerosol. Il distanziamento sociale è particolarmente importante negli ambienti chiusi in quanto, al contrario di quanto avviene all’aperto, non c’è un costante ricambio d’aria. L’utilizzo di ventilatori o aria condizionata non aiuta in tal senso in quanto questi dispositivi fanno circolare l’aria contaminata, rischiando di diffondere ulteriormente il virus. La ricerca sta attualmente studiando per quanto tempo droplet e aerosol rimangono nell’aria. Si consiglia di mantenere il distanziamento sociale e assicurarsi che, in presenza di persone non conviventi, tutti gli ambienti abbiano una buona ventilazione naturale, ad esempio aprendo le finestre.

Lavaggio delle mani

Lavarsi le mani è una delle azioni più importanti che si possono fare per fermare la diffusione del virus. Il sapone “uccide” il virus disgregandone la struttura e impedendogli quindi di essere pericoloso. Per uccidere il virus, è importante lavarsi bene le mani per almeno 20 secondi con il sapone. Se non si può usare subito acqua e sapone, utilizzare un gel a base alcolica (igienizzante per le mani) contenente minimo il 60% di alcol. In ogni caso, lavarsi le mani con acqua e sapone il prima possibile. Sul nostro sito web sono disponibili ulteriori informazioni sulla tecnica corretta per lavarsi le mani: il link è riportato alla fine di questa scheda informativa.

Mascherine

Le mascherine possono prevenire la diffusione del coronavirus. Agiscono catturando le goccioline e gli aerosol che potrebbero diffondere il virus e che rilasciamo quando tossiamo, starnutiamo o parliamo. Quando tossiamo, rilasciamo dalla bocca droplet che possono andare a depositarsi sulle superfici o essere inalati da altre persone. Indossando una mascherina, quindi, possiamo proteggere gli altri se siamo portatori del virus senza saperlo. Bisogna fare attenzione a cambiare subito la mascherina se è umida o bagnata dopo aver starnutito o tossito, in quanto potrebbe non essere più efficace. Le mascherine asciutte funzionano sempre meglio. Anche chi ha una patologia polmonare dovrebbe poter indossare una mascherina; non vi è evidenza di una sua eventuale pericolosità. Bisogna assicurarsi di coprire naso e bocca. Quando si indossa una mascherina si può avere la sensazione di avere difficoltà a respirare. Ci sono modi per abituarsi a indossare una mascherina; la nostra pagina relativa alle mascherine, il cui link è riportato alla fine di questa scheda informativa, fornisce molte altre informazioni al riguardo. Indossare la mascherina è importante per le persone affette da patologie polmonari. I sintomi del COVID-19 possono essere molto simili a quelli di varie patologie polmonari ed è facile non accorgersi di avere il COVID-19.

Quali sono i sintomi? Come faccio a sapere se ho il COVID-19?


I sintomi del COVID-19 possono variare da persona a persona, ma alcuni sintomi sono più comuni di altri. Si possono avere uno o più sintomi tra quelli elencati sotto.

Sintomi lievi


I sintomi lievi possono includere:
  • Stanchezza molto accentuata
  • Febbre (temperatura sopra i 38°C)
  • Mal di testa
  • Mal di gola o bruciore alla gola
  • Perdita dell’olfatto
  • Perdita del gusto
Trattamento:
  • Molto riposo
  • Bere molto
  • È possibile utilizzare il paracetamolo per controllare la febbre
  • Il paracetamolo può essere usato anche come antidolorifico
Quando contattare un medico:

Se si hanno solo sintomi lievi, difficilmente sorge l’esigenza di rivolgersi a un medico. Se i sintomi peggiorano improvvisamente o si avverte affanno, è opportuno consultare il medico telefonicamente. Chi ha i sintomi del COVID-19 deve autoisolarsi e, se le autorità del paese di residenza lo raccomandano, sottoporsi a un test.

Sintomi moderati


I sintomi moderati possono includere:
  • Febbre (temperatura sopra i 38°C)
  • Dolori muscolari
  • Tosse persistente
  • Difficoltà a respirare
  • Mal di testa
  • Stanchezza molto accentuata
  • Perdita dell’appetito
  • Perdita dell’olfatto
  • Perdita del gusto
  • Diarrea
Trattamento:
  • Molto riposo
  • Bere molto
  • È possibile utilizzare il paracetamolo per controllare la febbre
  • Il paracetamolo può essere usato come antidolorifico
  • In caso di difficoltà a respirare, adottare le tecniche per gestire l’affanno illustrate al link riportato alla fine di questa scheda informativa.
Quando contattare un medico:

È opportuno contattare un medico se i sintomi non iniziano a migliorare dopo una settimana o se i sintomi peggiorano, e in particolare se l’affanno diventa un problema, impedendo ad esempio di salire le scale. Il medico deve essere contattato telefonicamente, evitando di andare personalmente in ambulatorio. Chi ha i sintomi del COVID-19 deve autoisolarsi e, se le autorità del paese di residenza lo raccomandano, sottoporsi a un test.

Sintomi gravi


La complicazione più grave dell’infezione da COVID-19 è la polmonite. Questo significa che l’infezione è arrivata nei polmoni. Il sintomo peggiore potrebbe essere un forte affanno. Diversamente da altre infezioni polmonari, nel COVID-19 spesso i sintomi si aggravano dopo 1 settimana dalla comparsa iniziale e, nei casi gravi, possono volerci 2-3 settimane per vedere un miglioramento.

È probabile avere anche:
  • Febbre alta
  • Tosse
  • Gli altri sintomi illustrati per le infezioni moderate.
Si può avere anche:
  • Dolore al petto
  • Giramenti di testa
  • Stato confusionale
Quando contattare un medico

Consultare il medico se l’affanno è così grave da limitare le attività, ad esempio impossibilità di salire le scale senza doversi fermare, o se gli altri sintomi sono più gravi di quelli di un’“influenza”. Inizialmente il medico deve essere contattato telefonicamente, evitando di andare personalmente in ambulatorio. Chi ha i sintomi del COVID-19 deve autoisolarsi e, se le autorità del paese di residenza lo raccomandano, sottoporsi a un test. È probabile che le infezioni gravi richiedano un ricovero in ospedale. Dopo un’infezione grave, è prevedibile avvertire stanchezza e manifestare ancora alcuni sintomi fino a 6 settimane o più.

Alcuni sintomi meno comuni conosciuti sono:


Dolore al petto – Circa 1 persona su 10 potrebbe avvertire dolori lancinanti al petto dovuti al COVID-19. È molto probabile che questo sia dovuto all’infiammazione del rivestimento del polmone (talvolta detta pleurite), ma sono molto comuni anche i dolori ai muscoli pettorali dovuti alla tosse, nonché il dolore alle principali articolazioni. In caso di dolori al petto, è importante parlarne con il medico perché, anche se il dolore pettorale intenso è un sintomo comune del COVID-19, può essere dovuto anche ad altre cause importanti. La maggior parte dei sintomi scompare spontaneamente, ma alcuni malati dovranno sottoporsi a controlli con radiografie ed ecografie e talvolta ad altri esami per controllare le complicazioni. Questi sintomi devono essere discussi con il proprio medico.

COVID lungo – Molte persone guarite dal COVID-19 non avranno più sintomi entro pochi giorni o settimane. Qualcuno, però, può continuare ad avvertire sintomi per qualche tempo, persino mesi dopo la malattia. Alcuni iniziano a sentirsi meglio, ma i sintomi ricompaiono a breve distanza di tempo. Può volerci un po’ per recuperare gusto e olfatto, e alcuni riscontrano un senso del gusto e dell’olfatto alterato per qualche tempo dopo aver avuto il COVID-19. Può anche capitare di avere sintomi diversi da un giorno all’altro. Bisogna prestare attenzione a questi sintomi e consultare il medico in caso di peggioramento. La ricerca sul COVID lungo è ancora in corso, ma chi ritiene di soffrirne deve consultare il medico per capire come affrontarlo.

Disfunzione neurologica – Un numero ridotto di persone può riportare perdita della memoria, compromissione dello stato di coscienza e delirio, soprattutto negli anziani con patologia neurologica pregressa. Nei casi lievi, si potrebbe avvertire una sorta di annebbiamento mentale (brain fog), con la memoria un po’ confusa e un rallentamento dello stato mentale o una difficoltà di elaborazione del pensiero. Questo sintomo può avere una durata molto variabile da persona a persona, e va da giorni a mesi. Questi sono alcuni dei sintomi che si potrebbero avvertire con il COVID-19. È importare ricordare che ogni persona è un caso a sé stante e che si possono avvertire alcuni di questi sintomi e non altri. Il COVID-19 è una malattia ancora nuova, che stiamo imparando a conoscere. Con l’aumentare di persone affette da COVID-19, a questa lista potrebbero aggiungersi altri sintomi.

Cosa succede se contraggo una forma grave di COVID-19 e devo essere ricoverato in ospedale?


La maggior parte dei contagiati non ha bisogno di essere ricoverata in ospedale, ma se ciò dovesse accadere, il paziente viene monitorato dal punto di vista respiratorio e potrebbe essere aiutato con l’ossigeno. A volte può essere necessario l’utilizzo di un ventilatore, con una mascherata applicata al viso per agevolare la respirazione (respirazione o ventilazione artificiale). L’ospedale assiste il paziente aiutandolo ad affrontare i  sintomi della malattia. Per maggiori informazioni sulla ventilazione, consultare le nostre risorse riportate alla fine di questa scheda informativa. In ospedale gli operatori sanitari devono garantire la massima sicurezza per i pazienti e per se stessi. Pertanto, potrebbero essere vestiti diversamente da come siamo abituati a vederli. Indossano una mascherina, una visiera di plastica sul viso o occhiali protettivi. Potrebbero portare un grembiule usa e getta e, sotto di esso, probabilmente indumenti protettivi. Una simile tenuta potrebbe sembrare allarmante, ma è per la sicurezza di tutti.

Devo vaccinarmi?


Oggi il vaccino è più che mai importante. È importante sottoporsi al vaccino antinfluenzale come ogni anno e consultare il medico curante per valutare se fare anche il vaccino contro lo pneumococco. Sono stati sviluppati e sono disponibili i vaccini contro il COVID-19. Ogni paese li sta distribuendo con la massima efficienza possibile e darà la priorità ai soggetti che considera più a rischio di contrarre il COVID-19: le procedure variano da paese a paese. È importante che il maggior numero di persone possibile si sottoponga al vaccino per il COVID-19. Il vaccino, infatti, non aiuta solo a proteggere la persona che si vaccina, ma anche chi non può vaccinarsi, come le persone molto malate, quelle molto giovani o molto anziane o chi è affetto da patologie del sistema immunitario. Maggiori informazioni sulla vaccinazione e sui vaccini per il COVID-19 sono riportate nelle risorse alla fine di questa scheda informativa.

Come limitare la diffusione del COVID-19 in casa se si vive con un soggetto positivo?


Se fattibile, la persona positiva al COVID-19 deve isolarsi in una stanza e, possibilmente, usare un bagno diverso da quello utilizzato dagli altri inquilini. Durante il giorno, è importante migliorare la ventilazione dell’abitazione aprendo le finestre. Assicurarsi che tutti si lavino spesso le mani con il sapone. Pulire le superfici toccate dalla persona contagiata o entrate in contatto con essa, usando acqua e sapone o un detergente antivirale. Quando ci si trova nella stessa stanza della persona contagiata, indossare una mascherina pulita e, se possibile, evitare il contatto. Cambiare regolarmente la mascherina.

Come posso provvedere al mio benessere mentale?


La pandemia è stata difficile per tutti, in tutto il mondo, e può avere ripercussioni sul nostro stato fisico e mentale. È molto importante prendersi cura della propria salute mentale, soprattutto quando non ci si sente bene. Abbiamo preparato una scheda informativa su come prendersi cura del proprio benessere mentale quando si ha una patologia polmonare: potrebbe essere utile leggerla. Il link è riportato alla fine di questa scheda informativa.

Quali sono i test per il COVID-19?


Esistono due tipi di test per il COVID-19: i test virali e i test anticorpali. U n t e s t v i r a l e r i l e v a l a p re s e n z a d i un’infezione in corso. Si tratta in pratica del tampone. Un anticorpo è una proteina presente nel corpo: se viene rilevata, potrebbe indicare che in passato si è avuta l’infezione.

Chi dovrebbe sottoporsi a un test virale (tampone)?
  • Chi manifesta i sintomi del COVID-19.
  • Chi ha ricevuto la richiesta o l’istruzione di fare il test dal proprio medico, dal sistema sanitario nazionale o da un’altra autorità.

Non tutti devono sottoporsi al test. Chi si sottopone a tampone deve mettersi in quarantena/ autoisolamento a casa fino a quando non riceve l’esito del test e seguire le indicazioni del proprio medico. Per le informazioni più aggiornate su test e tamponi nel proprio paese, è possibile visitare il sito web del servizio sanitario nazionale o dell’azienda sanitaria locale. In caso di test positivo, è necessario autoisolarsi e seguire le indicazioni fornite in questa scheda informativa relative alla limitazione della diffusione del virus. Anche chi è risultato positivo al COVID-19 ed è guarito deve continuare ad adottare le misure per contribuire a rallentare la diffusione del COVID-19. Non accade spesso contrarre la malattia una seconda volta, ma può succedere, e in tal caso si può continuare a diffondere il virus toccando superfici contaminate. Chi risulta negativo al test probabilmente non era infettato al momento in cui è stato prelevato il campione. Il risultato del test, infatti, indica solo che la persona non aveva il COVID-19 nel momento in cui si è sottoposta al test.

Chi dovrebbe sottoporsi a un test anticorpale?
  • Si può sottoporre al test anticorpale chi ha avuto il COVID-19. Il medico curante potrebbe richiederlo per comprendere meglio i sintomi ancora presenti.
  • Chi è incluso in progetti di ricerca, per monitorare per quanto tempo si continuano ad avere anticorpi e in che quantità.

Come tornare alla vita normale?


Nella maggior parte dei casi, chi ha il COVID-19 lo prende in forma lieve. Il recupero è veloce e il ritorno alle normali attività avviene entro un paio di settimane da quando ci si è ammalati. A volte, chi ha avuto il COVID-19 in forma mediograve potrà metterci un po’ di più a rimettersi completamente.

Non riuscire a tornare alle proprie abitudini, ad esempio salire le scale senza difficoltà o andare a fare la spesa a piedi, giocare con i propri figli o allenarsi per il proprio sport preferito, può essere molto frustrante. È giusto prendersi tutto il tempo necessario per tornare in forma, cercando di non sottoporsi a una pressione eccessiva e di riposare quando possibile. Chi ha avuto il COVID-19 in forma medio-grave può ricevere assistenza dal proprio medico sotto forma di fisioterapia o terapia occupazionale, per indicazioni su un percorso di ritorno alla normalità.

Gli effetti dell’isolamento e del COVID-19 possono di per sé causare perdita di forza nei muscoli, nel cuore e nei polmoni. Questa perdita di forma fisica può rallentare il recupero. Pertanto, al termine dell’isolamento per il COVID-19, è opportuno cercare di aumentare gradualmente l’esercizio fisico. Chi ha avuto il COVID-19 in forma grave può essere invitato a seguire programmi di riabilitazione vera e propria.

Un’alimentazione sana e bilanciata è importante per la salute generale, come pure per il recupero dal COVID-19. Cercare di mangiare molta frutta e verdura di colori diversi, almeno 5-7 porzioni al giorno, e anche di più. Chi ha contratto il COVID-19 potrebbe non avere molto appetito e potrebbe aver perso peso. Durante la convalescenza, assicurarsi di mangiare quanto si può e ciò che si gradisce. Gli alimenti con un elevato contenuto di proteine, come carne, pesce, legumi, formaggio e sostituti vegetariani della carne, sono molto importanti durante la guarigione in quanto aiutano a recuperare le forze. Esiste una relazione tra la carenza di vitamina D e la forma più grave di COVID-19. È più probabile che chi vive nell’emisfero settentrionale (come in nord Europa) tra ottobre e marzo soffra di questa carenza perché in questi mesi, vista la scarsa esposizione al sole, il nostro corpo non riesce a produrre vitamina D. Le persone appartenenti ai gruppi etnici di colore e a minoranze etniche sono particolarmente a rischio di bassi livelli di vitamina D dovuti al colore della pelle e a determinate pratiche culturali. Anche i soggetti con corporatura di maggiori dimensioni sono più a rischio di carenza di vitamina D. Se si teme di avere livelli bassi di vitamina D, consultare il proprio medico. La vitamina D è contenuta in alimenti come tuorlo d’uovo, pesci grassi, alimenti fortificati come latte a base di cereali o di alcune piante, carne rossa e fegato.

Come comportarsi in caso di visite o controlli prenotati in ospedale?


È importante prendersi cura della propria salute generale. È importante quindi continuare a fare le visite di routine o programmate, ma potrebbe essere necessario procedere in modo leggermente diverso. Per le visite durante la pandemia, ogni ospedale segue procedure proprie per i pazienti. Attualmente alcuni consulti vengono effettuati virtualmente, per telefono o in video. Se questa modalità non è possibile, o se è necessario recarsi personalmente alla visita in ospedale, è opportuno attenersi alle procedure per contenere i rischi. È possibile inoltre che l’ospedale contatti il paziente il giorno prima della visita per fare delle domande e verificare se si hanno i sintomi del COVID-19. Per alcune visite potrebbe essere richiesto un test virale (tampone) allo scopo di verificare se il paziente ha il coronavirus, invitandolo poi a rimanere a casa e a ridurre al minimo il contatto con gli altri.

Le prove di funzionalità respiratoria, come la spirometria, restano un elemento importante nella comprensione della patologia polmonare e nella gestione della stessa. Al paziente potrebbe essere chiesto comunque di sottoporsi alle prove di funzionalità respiratoria. Potrebbero essere adottate misure di sicurezza, tuttavia lo svolgimento di questi esami non sarà molto diverso dal solito. Il coronavirus si diffonde attraverso droplet e aerosol nell’aria e le prove di funzionalità respiratoria possono aumentare la quantità di droplet e aerosol emessi. Tuttavia, la maggior parte di questi esami si effettua con l’uso di un filtro estremamente efficace nella rimozione di particelle virali. Una differenza può essere la richiesta di tenere un po’ più a lungo il boccaglio con il filtro una volta concluso l’esame. Un’altra differenza può essere l’abbigliamento degli operatori sanitari addetti all’esecuzione delle prove di funzionalità respiratoria. Per ridurre al minimo la diffusione del virus, indosseranno dispositivi di protezione aggiuntivi rispetto a prima. Probabilmente avranno anche una mascherina e una visiera.

Come si partecipa alla ricerca?


Ci sono ancora molte cose che non sappiamo sul COVID-19. Per poter approfondire le conoscenze, sono necessarie persone da coinvolgere nella ricerca. Chi ha avuto, o pensa di aver avuto, il COVID-19, o chi ha una patologia polmonare ed è interessato a partecipare alla ricerca sugli effetti della pandemia sulle persone affette da patologie polmonari, è invitato a contattarci inviando un’email all’indirizzo info@europeanlung.org per avere informazioni sulle modalità di partecipazione.

Maggiori informazioni


 

 

 

 

 

Questa scheda informativa è stata redatta a gennaio 2021.

Queste informazioni sono state redatte con l’aiuto del prof. James Chalmers, della prof.ssa Anita Simonds, della dott.ssa Sabrina Bajwah, del Comitato Consultivo Professionale e dei membri del gruppo consultivo dei pazienti COVID-19 dell’ELF.

This factsheet was funded by HM Government in partnership with the National Lottery Fund and this work has received support from the EU/EFPIA Innovative Medicines Initiative 2 Joint Undertaking – DRAGON grant n° 101005122. Further information at: https://www.imi.europa.eu/

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