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Disturbi respiratori nel sonno

L’espressione “disturbi respiratori nel sonno” si riferisce a una gamma di condizioni che provocano una respirazione anomala durante il sonno. Il più comune tra questi è la sindrome da apnea notturna. Il termine apnea si riferisce a una sospensione temporanea della respirazione. Sebbene vi siano altri tipi di apnea, questo termine viene impiegato solitamente in riferimento alla sindrome delle apnee ostruttive nel sonno ( OSAS, dall’inglese obstructive sleep apnoea syndrome), in cui un individuo è temporaneamente incapace di respirare a causa dell’ostruzione transitoria della faringe (tratto delle vie aeree all’altezza della gola). Nei pazienti che soffrono di questa sindrome, possono verificarsi anche centinaia di episodi di apnea nel corso di una sola notte.

Ultimo aggiornamento 19/07/2023
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Sintomatologia


Durante il sonno, i muscoli del corpo si rilassano. In alcuni soggetti, la lingua e i muscoli della gola, una volta rilassatisi, possono causare un restringimento delle vie aeree in grado di ostacolare la respirazione e anche di sospenderla temporaneamente. Se questo accade, si verifica un parziale risveglio indotto dal cervello, con la conseguente riapertura delle vie aeree e la ripresa della respirazione. Ripetuti risvegli durante la notte possono danneggiare gravemente la qualità del sonno, provocando un’eccessiva sonnolenza durante il giorno.

Inoltre, ogni episodio di apnea è accompagnato da un’impennata nella frequenza cardiaca e nella pressione sanguigna. Questo può portare a ipertensione anche durante le ore di veglia, il che incrementa il rischio di infarto e ictus.

I pazienti con OSAS presentano anche roncopatia (russamento). Il caratteristico rumore del russare è causato dalle vibrazioni dei tessuti della gola, il che implica la potenziale instabilità delle vie aeree, che sono pertanto maggiormente inclini a collassare durante il sonno. Tuttavia, solo un numero limitato di soggetti che russano presenta la sindrome delle apnee ostruttive.

I sintomi della sindrome delle apnee ostruttive si possono manifestare sia di giorno che di notte.

DURANTE IL GIORNO

  • Sonnolenza eccessiva
  • Mancanza di concentrazione
  • Mal di testa durante le ore del mattino
  • Sbalzi d’umore
  • Secchezza delle fauci (sensazione di bocca asciutta)
  • Impotenza o diminuzione degli impulsi sessuali

DURANTE LA NOTTE

  • Sonno irrequieto
  • Apnee
  • Risveglio con senso di soffocamento
  • Sogni vividi
  • Nicturia (bisogno di urinare durante il riposo notturno)
  • Sudore
  • Insonnia
  • Ipersalivazione e bruxismo (digrignamento dei denti)

Cause


La prevalenza di apnea notturna cresce con l’età fino ai 60 anni.

Qualsiasi fattore in grado di causare un restringimento eccessivo della gola può far aumentare il rischio di sindrome delle apnee ostruttive.

FATTORI AMBIENTALI

L’obesità moderata o grave rappresenta un maggiore fattore di rischio, a causa dell’aumento del tessuto adiposo attorno alla gola che la caratterizza. I soggetti che presentano sindrome delle apnee ostruttive presentano obesità dal 60 al 90% dei casi. L’obesità rappresenta il fattore di rischio di sindrome delle apnee ostruttive più diffuso tra gli adulti.

Il fumo e l’alcol sono stati entrambi associati a una maggiore prevalenza di russamento e apnea notturna.

FATTORI GENETICI

Alcuni soggetti sono più inclini a sviluppare apnea notturna a causa di fattori genetici.

L’apnea notturna è più diffusa tra gli uomini che tra le donne.

Alcuni tipi di strutture ossee facciali, soprattutto il mento sfuggente, sono state associate alla presenza di una gola più stretta, il che aumenta il rischio di sindrome delle apnee ostruttive. Anche alcune sindromi genetiche, fra cui la sindrome di Down, predispongono l’individuo a sviluppare la sindrome delle apnee ostruttive.

Le apnee ostruttive possono verificarsi anche durante l’infanzia; in tal caso, il fattore contribuente più diffuso è rappresentato dall’ingrossamento delle tonsille. In alcuni bambini e adulti, una grave congestione nasale può causare il peggioramento della sindrome.

Prevenzione


Cambiamenti nello stile di vita come perdita di peso, riduzione del consumo di alcol e astensione dal fumo possono alleviare la condizione.

Diagnosi e trattamento


La presenza di sindrome delle apnee ostruttive è spesso ipotizzata a seguito di un’analisi congiunta di sintomatologia ed esami clinici, benché nella maggior parte dei casi siano necessarie registrazioni notturne per confermare la diagnosi. L’esame della polisonnografia, in grado di fornire un’analisi dettagliata del sonno, viene spesso impiegato per registrare l’attività dell’encefalo, l’attività muscolare, i movimenti degli occhi, l’attività cardiaca, i movimenti toracici, il flusso aereo oronasale (quantitativo di aria che passa da naso e bocca) e l’ossimetria (livelli di ossigeno nel sangue).

Questo dettagliato esame viene eseguito in cliniche del sonno, benché per la maggior parte dei pazienti in cui si sospetta sindrome delle apnee ostruttive sia possibile svolgere esami più semplici tramite attrezzatura portatile, e spesso presso il domicilio del paziente. Sono ora disponibili molti apparecchi atti alla registrazione di varie combinazioni di livelli di ossigeno nel sangue, movimenti toracici, flusso aereo oronasale e frequenza cardiaca.

Il livello di sonnolenza diurna viene valutato tramite un semplice questionario chiamato scala di Epworth della sonnolenza, che chiede di valutare la probabilità di appisolarsi in diverse circostanze nel corso della giornata. I sintomi dell’apnea notturna, quali russamento e apnee, possono anche essere documentati dal partner del paziente.

Il trattamento più efficace per le apnee notturne è costituito dalla pressione positiva continua alle vie aeree (o CPAP, dall’acronimo inglese), di semplice utilizzo e di ottimo rapporto qualità/prezzo. Questa terapia prevede di indossare una maschera sopra il naso (o sopra il naso e la bocca); questa, grazie a un apparecchio ad essa collegato, è in grado di generare un flusso d’aria a un livello di pressione regolabile, al fine di mantenere un’apertura idonea della gola durante il sonno. Per il conseguimento di benefici duraturi, questa dovrebbe essere utilizzata ogni notte. Altre opzioni includono un dispositivo da porre all’interno della cavità orale, finalizzato a portare in avanti la mascella inferiore; in alternativa si può procedere, ove necessario, alla rimozione delle tonsille per via chirurgica.

Attualmente non esistono terapie farmacologiche.